- Blog Eufarma

Blog

Il mal di testa è la patologia più disabilitante per gli italiani

La cefalea (comunemente detta mal di testa) colpisce la metà degli adulti almeno una volta l'anno e viene spesso sottovalutata quando in realtà è la patologia più disabilitante per gli italiani impedendo di svolgere numerosi tipi di attività. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea che tra i 18 e i 65 anni la percentuale colpita e addirittura del 75% di cui più del 30% soffre di emicrania, una delle tre forme principali di cefalee. Non vengono risparmiati neanche i più giovani, si stima infatti che oltre il 40% dei ragazzi sia colpito da cefale e che anche un bambino (sotto i 10 anni) su 10 sia abitualmente colpito da emicranie.

La Giornata nazionale

Per evitare che questa malattia diventi disabilitante, però, ci sono delle cure che funzionano. E proprio su queste si concentra l’11 maggio 2019 la XI Giornata Nazionale del Mal di Testa, che vede per la prima volta riunite le tre società scientifiche di riferimento: l’Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee, la Società Italiana di Neurologia e la Società Italiana per lo Studio delle Cefalee.

La classificazione delle cefalee

Due le categorie in cui si dividono le cefalee: le primarie, che sono disturbi a se stanti non legati ad altre patologie e sono le più frequenti, e le secondarie, che dipendono da altre patologie in atto nel nostro organismo. Nel primo caso parliamo di emicrania, cefalea di tipo tensivo e cefalea a grappolo, mentre nel secondo di cefalee causate da trauma cranico e/o cervicale, da disturbi vascolari cerebrali (come l’ictus) oppure da patologie del cranio non vascolari (come tumori cerebrali, ipertensione o ipotensione liquorale).

Spesso non viene considerata una patologia

«In Italia l’emicrania colpisce circa 6 milioni di persone, ossia il 12% della popolazione – afferma Elio Clemente Agostoni, Presidente ANIRCEF – Ma l’opinione pubblica e in parte anche i medici non hanno mai pienamente acquisito il concetto di malattia emicranica, mentre lo scenario scientifico attuale dimostra che è una patologia neurologica in cui confluiscono aspetti genetici, biologici e ambientali. L’emicrania è caratterizzata da giorni di dolore cefalico alternati a giorni con sintomi residui che non possono essere modificati positivamente dalla terapia. Di recente sono state messe a punto cure specifiche e selettive per la prevenzione a dimostrazione ancora una volta che l’emicrania è una vera malattia».

L’emicrania è soprattutto donna

L’emicrania si caratterizza per un dolore moderato-severo pulsante che, spesso, si localizza nella metà della testa e del volto. Il paziente non riesce a svolgere nessuna delle attività quotidiane perché ogni azione aggrava il dolore e, nel caso di emicrania con aura, gli attacchi vengono preceduti da disturbi neurologici come, ad esempio, sintomi visivi. La crisi si manifesta solitamente insieme ad altri disturbi come vomitointolleranza alla luce e ai rumori e può durare da alcune ore a 2-3 giorni. Due terzi dei pazienti emicranici sono donne.

La cefalea tensiva 

La cefalea di tipo tensivo, invece, presenta un’intensità lieve-moderata, di tipo gravativo o costrittivo (il classico cerchio alla testa) della durata di alcuni minuti, ore oppure anche alcuni giorni, non aggravata dalle attività fisiche usuali e non associata, in genere, a nausea o vomito. È la forma più frequente di cefalea con una prevalenza di circa l’80%. Fattori di predisposizione genetica possono avere una certa influenza nello sviluppo della cefalea tensiva così come fattori ambientali tra cui lo stress, l’affaticamento, cattive posture o riduzione delle ore di sonno.

Cefalea a grappolo

Infine la cefalea a grappolo è la forma più grave di mal di testa e, fortunatamente, anche la più rara. Colpisce una persona su 500-1000. Si può manifestare a qualsiasi età, ma tende a comparire dopo i 20 anni e a colpire soprattutto gli individui di sesso maschile. Le persone maggiormente a rischio sembrano essere i fumatori.